Cicerone Pro Archia 12 (Traduzione letterale)
Quaere argumenta, si qua potes: numquam enim his neque suo neque amicorum iudicio revincetur....
Cerca delle prove, se puoi (trovarne qualcuna): infatti non sarà mai smentito, a giudizio suo e dei suoi amici [dal dizionario].
Ci chiederai, Grazio, perché troviamo diletto in questo uomo con tanto grande autorità. Perché ci offre un luogo dove l'animo è protetto da questo frastuono del foro e le orecchie, stanche per il chiasso, si riposano. Ma tu stimi o che possa essere sufficiente per noi ciò che ogni giorno diciamo nella tanto grande varietà delle cose, se noi non coltiviamo i nostri animi con lo studio; o che gli animi possano sopportare un tanto grande sforzo, se non confortiamo questi con lo stesso studio?
Io in verità confesso di essere dedito a questo studi: si vergognino gli altri, se ve ne sono che si sprofondarono negli studi [dal dizionario] così che nulla possono da questi né esporre l'utilità per il pubblico, né portare alla vista e alla luce:
invece di cosa io mi vergoni, che così vivo da tanti anni, giudici, che il mio riposo non mi distolse mai dall'interesse pubblico o privato di nessuno o il piacere mi allontanò o infine il sonno me lo impedì?
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?