Cicerone Pro Archia 4 (Traduzione letterale)

Quod si mihi a vobis tribui concedique sentiam, perficiam profecto ut hunc A. Licinium non modo non segregandum, cum sit civis, a numero civium, verum etiam si non esset, putetis asciscendum fuisse....

Poiché se sentirò cha da voi mi è accordato e concesso, farò certamente in modo che questo Aulo Licinio non solo non debba essere allontanato, essendo un cittadino, dal numero dei cittadini, in verità anche se non lo fosse, considerate che dovrebbe essere ammesso.

Infatti, appena Archia si allontanò dai fanciulli, e da quelle arti le quali la vita giovanile è solita essere plasmata verso la cultura, si rivolse verso l'esercizio dello scrivere, prima ad Antiochia – infatti è nato lì da nobile famiglia (dizionario)

– un tempo città popolata e ricca, e abbondante di uomini coltissimi e delle occupazioni più liberali, velocemente prese a superare tutti nella gloria dell'ingegno.

Poi nelle altre parti dell'Asia e in tutta la Grecia così le sue venute erano celebrate, che l'attesa superava la fama dell'ingegno dell'uomo, mentre la venuta e l'ammirazione di questo superavano l'attesa.

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