Esempio di perorazione- Versione latino di Cicerone da Velim
Esempio di perorazione
Versione latino Cicerone traduzione LIBRO Velim
Indiciis expositis atque editis, Quirites, senatum consului, de summa re publica quid fieri placeret....
Verbalizzate e lette le doposizioni o Quiriti, ho richiesto al sendato che decisioni intendesse adottare nell'interesse dello stato.
I primi ad intervenire si sono espressi con durezza massima e la loro posizione è stata approvata all'unanimità dal senato. Dal momento che non è stato ancora redatto il verbale O quiriti, vi dirò a memoraria cià che il senato decise. Primi si rivolgono a me con grandissime parole di grazia, perché con virtù, intelligenza e previdenza lo stato è stato liberato dai grandi pericoli. Poi vengono lodati i pretori Lucio Flacco e Caio Promtino per forza e lealtà, dei quali feci uso della lora opera fortte e fedele.
Farò subito in modo, o Quiriti, che quelle imprese che ho gestito nel consolato io tuteli ed onori da privato, affinchè, se venisse sollevata una qualche critica nella conduzione della salvezza della Repubblica, essa ricada sui detrattori e si volga a mia gloria. Infine, mi comporterò nella Repubblica in modo da ricordare sempre che le cose che ho gestito e curate appaiano trattate non dal caso, ma da quel valore.
E voi, Quiriti, poiché già annotta, dopo aver venerato Giove, custode vostro e di questa città, tornate nelle vostre case e, benchè il pericolo sia ormai scacciato, tuttavia, al pari della notte precedente, difendetele con custodi e sentinelle. Provvederò affinché non sia necessario lo facciate più a lungo, perché possiate restare in perpetua pace.
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