I sacrifici umani nella religione gallica (VERSIONE Cicerone)
I sacrifici umani nella religione gallica versione latino Cicerone
Ceterae pro religionibus suis bella suscipiunt, istae contra ominium religiones; illae in bellis gerendis ab dis immortalibus pacem ac veniam petunt, istae cum ipsis dis immortalibus bella gesserunt....
Tutte le altre intraprendono le guerre in difesa delle loro credenze, questi contro le credenze di tutti; quelle nel combattere guerre chiedono la pace e il perdono agli dei, questi con gli stessi dèi immortali hanno fatto guerra.
Queste sono popolazioni che un tempo partirono dalle loro sedi alla volta di Delfi per saccheggiare e devastare l'oracolo di Apollo.
Il Campidoglio fu assediato da quelle stesse genti e anche il tempio di Giove, nel cui nome giuravano i nostri antenati. Forse che, infine, qualcosa può sembrar inviolabile o sacra a quelli che, se e reputano che gli dèi devono essere placati, funestano con vittime umane i loro templi e altari? Chi infatti ignora che essi fino a quest’oggi conservano quella crudele e barbara abitudine di immolare uomini?
Perciò di quale lealtà, di quale devozione pensate siano uomini che reputano che anche gli dei immortali molto facilmente possano essere placati col sangue degli uomini?
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