La durissima invettiva di Sallustio contro Cicerone (I)
Graviter et iniquo animo maledicta tua toleramus. Marce, Tulli vir petulans, audax et ingrate; in te neque modum neque pudorem neque modestiam ullam animadverto....
Sopporto gravemente e con animo scontento le tue maldicenze. Marco, Tullio uomo petulante, audace ed ingrato; in te non scorgo né misura né pudore e né alcuna temperanza.
Difendi le leggi, le testimonianze, la nostra cittadinanza come l'unico rimasto della famiglia del famoso uomo Scipione l'Africano.
lo splendore domestico ti eleva l'animo: dopo il tuo consolato, deliberasti in merito alla nostra santa città con la moglie Terenzia. La moglie sacrilega e la figlia della madre concubina, gradevole ed obbediente verso di te, riempiono con la forza e ruberie la tua casa.
Sei un uomo superficiale, Marco Tullio, supplichevole tu hai un parlare vano, mani molto rapaci, un'ingordigia immensa, passi fugaci e molti altri difetti
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