La leggenda della rupe Tarpea - Cicerone versione latino

La leggenda della Rupe Tarpea versione latino Cicerone

Sabini, cum eorum mulieres a Romanis raptae essent, Capitolium diu obsidebant frustra, nec sperabant se vi arcem capere possem....

sabini, essendo state le loro mogli rapite dai Romani, assediavano a lungo il Campidoglio invano, e non credevano di poter occupare la rocca con la forza.

Allora capirono che l’inganno era necessario e decisero di corrompere la vergine Tarpea, figlia del custode della rocca. Promisero dunque alla vergine tutte le cose che avevano nelle braccia sinistre. La fanciulla, vedendo che quelli indossavano preziosi braccialetti, sperò di poter ornare il proprio corpo con quei gioielli e incautamente aprì le porte ai nemici.

Avendo i Sabini occupato la rocca, Tarpea avanzò verso di loro e chiese ciò che avevano promesso. Ma quelli gettarono su di lei i pesantissimi scudi che portavano nelle braccia sinistre e seppellirono la vanitosa fanciulla.

Gli storici narrano che tuttavia la vergine non morì per quel peso ma sopravvisse. Ma i Romani giudicando che Tarpea aveva tradito la patria, gettarono la fanciulla dalla rupe che dal suo nome fu chiamata Tarpea

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