La morte il maggior dono degli dei - (con analisi grammaticale) Latina Lectio Cicerone versione latino
La morte il maggior dono degli dei Cicerone Traduzione versione analisi testo dal libro Latina Lectio trovi anche l'analisi grammaticale
Complures philosophi optimum esse hominibus omnino non nasci, vel quam citissime mori scripserunt....
Molti filosofi scrissero che la cosa migliore per gli uomini è non nascere affatto o morire il prima possibile.
Nota è la favola della sacerdotessa Argia, che dicono sia stata la madre di Cleobe e Bitone. Poichè c'era una legge (che imponeva) a questa di essere trasportata con il carro a fare un solenne sacrificio nel tempio abbastanza lontano dalla città e le bestie da soma sembravano perder tempo (ritardare) allora i figli di lei, toltasi la veste, spalmatisi i corpi con l'olio, si aggiunsero al gioco per trainare il carro.
Così la sacerdotessa dopo esser stata trasportata al tempio con il carro tirato dai figli, si narra abbia pregato la dea affinché desso loro (ai figli) un premio (cioè) quella cosa che sembrava il massimo che potesse essere dato dal dio. Si narra che i giovani, dopo che ebbero mangiato con la madre, si fossero consegnati al sonno e che il mattino dopo, fossero stati trovati morti. Si narra (anche) che Trofonio e Agamede usarono una simile preghiera: essi avendo costruito il tempio di Apollo a Delhi, onorando il dio, chiesero una ricompensa dal dio non di poco conto( non certa ma non piccola) del loro lavoro e della loro opera.
A questi Apollo dopo il terzo giorno si mostrò per dare ciò. Quando incominciò a farsi giorno, dicono che furono scoperti morti
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