L'amicizia Epicurea - Versione latino Cicerone
L'amicizia Epicurea versione latino Cicerone
Cum solitudo et vita sine amicis insiadiarum et metus plena sit, ratio ipsa monet amicitias comparare, quibus partis confirmatur animus et a spe pariendarum voluptatum seiungi non potest....
Essendo la solitudine e la vita senza amici piena di insidie e paura, la ragione stessa esorta a stringere amicizia, procuratesi le quali l'animo si rafforza e non può separarsi dalla speranza del procurarsi i piaceri.
E come gli odi, le invidie, ogni specie di disprezzo si oppongono ai piaceri, così le amicizie fedelissime non sono soltanto fautrici ma sanno anche procurare piaceri tanto agli amici che a se stessi; di esse [amicizie] non solo godono quando sono presenti ma sono anche innlzati dalla speranza del tempo vicino e di quello futuro.
E poiché in nessun modo senza amicizia possiamo mantenere una perpetua giocondità di vita e in verità non possiamo difendere la stessa amicizia se non apprezziamo con equità gli amci come noi stessi. E perciò proprio questo succede nell'amicizia, e l'amicizia è legata insieme con i piaceri. Infatti gioiamo con equità sia per la gioia degli amici che per la nostra e ci lamentiamo allo stesso modo per la tristezza.
Di conseguenza nello stesso modo il sapiente sarà disposto nell'animo verso un amico, quanto verso se stesso, e qualnque fatica sostenga per suo piacere, sosterrà le stesse per il piacere di un amico.
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