L'uomo ha bisogno di amici - Cicerone versione latino
L'uomo ha bisogno di amici Versione latino Cicerone
Verum ergo illud est quod a Tarentino Archyta, ut opinor, dici solitum nostros senes commemorare audivi ab aliis senibus auditum: 'si quis...
Allora è vero ciò che, se non erro, era solito ripetere Archita di Taranto, secondo quanto ho sentito ricordare dai nostri anziani, che, a loro volta, riportavano il racconto di altri anziani:
"Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno cui comunicarla. " Così la natura non ama affatto l'isolamento e cerca sempre di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, che è tanto più dolce quanto più caro è l'amico.
La natura stessa ci dichiara con tanti segni cosa vuole, cosa ricerca ed esige, ma noi diventiamo sordi, non so come, e non diamo ascolto ai suoi avvertimenti. In realtà, i rapporti di amicizia sono vari e complessi e si presentano molti motivi di sospetto e di attrito; saperli ora evitare, ora attenuare, ora sopportare è indice di saggezza.
Un motivo di risentimento in particolare non va inasprito, per poter conservare nell'amicizia vantaggi e lealtà: bisogna avvertire e rimproverare spesso gli amici e, con spirito amichevole, e accettare da loro gli stessi rimproveri se sono ispirati dall'affetto.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?