Molteplicità dei caratteri umani
Dulcem et facetum festivique sermonis Socratem accepimus, contra Pythagoram et Periclem summam auctoritatem consecutos sine ulla hilaritate....
Apprendemmo che Socrate era piacevole, gioviale e dal discorso arguto, per contro, Pitagora e Pericle conseguirono una reputazione eccellente senza alcuna ilarità.
Apprendemmo che l'abile Annibale tra i Cartaginesi, tra i nostri comandanti Quinto Massimo, facilmente celavano, tacevano, dissimulavano, tendevano insidie, sventavano i piani dei nemici.
In questa categoria i Greci antepongono Temistocle e Giasone di Fere agli altri, in primo luogo l'impresa ingegnosa ed abile di Solone che per tutelare meglio tramite la quale la sua vita e per giovare di più allo Stato, si finse pazzo. Vi sono altri molto diversi da questi, sinceri e chiari, che credono che non si debba agire di nascosto, niente per inganno, amanti del vero, nemici della frode, e ce ne sono altri che sopportano qualunque cosa, servono con premura chiunque, per conseguire (affinche' conseguono) ciò che vogliono, come percepivamo di Silla e Marco Crasso.
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