Oratori famosi - Versione di latino di Cicerone
ORATORI FAMOSI
Autore: Cicerone
Eodem tempore M. Herennius in mediocribus oratoribus numeratus est; qui tamen summa nobilitate hominem, cognatione sodalitate conlegio, summa etiam eloquentia, L. Philippum in consulatus petitione superavit.
Nello stesso periodo Marco Erennio fu annoverato tra gli oratori di modesto livello, tuttavia nella competizio ne per il consolato egli riuscì a superare un uomo della migliore nobiltà, molto forte per i vincoli di parentela e per l'appartenenza ad associazioni politiche e a collegi sacerdotali, e anche dotato di somma eloquenza: voglio dire Lucio Filippo.
Eiusdem fere temporis fuit eques Romanus C. Titius, qui meo iudicio eo pervenisse videtur quo potuit fere Latinus orator sine Graecis litteris et sine multo usu pervenire. huius orationes tantum argutiarum tantum exemplorum tantum urbanitatis habent, ut paene Attico stilo scriptae esse videantur. easdem argutias in tragoedias satis ille quidem acute sed parum tragice transtulit. quem studebat imitari L. Afranius poeta, homo perargutus, in fabulis quidem etiam, ut scitis, disertus
All'incirca nello stesso periodo visse il cavaliere romano Gaio Tizio, "' il quale a mio giudizio arrivò al punto cui poteva pressappoco pervenire un oratore latino senza cultura greca e senza una grande esperienza. Le sue orazioni sono così ricche di fine vivacità, di esempi, di garbo, da parere quasi scritte con stilo ateniese.
La stessa fine vivacità egli la trasportò nelle sue tragedie, in modo piuttosto ingegnoso, ma con poco senso tragico. Si sforzava di imitarlo il poeta Lucio Afranio, uomo dal talento molto fine, e nelle composizioni teatrali anche facondo, come sapete.
Fuit etiam Q. Rubrius Varro, qui a senatu hostis cum C. Mario iudicatus est, acer et vehemens accusator, in eo genere sane probabilis. doctus autem Graecis litteris propinquus noster, factus ad dicendum, M. Gratidius M. Antoni perfamiliaris, cuius pra efectus cum esset in Cilicia est interfectus, qui accusavit C. Fimbriam, M. Mari Gratidiani pater.
Anche Quinto Rubrio Varrone, che insieme a Gaio Mario venne giudicato nemico pubblico dal senato, accusatore accanito e impetuoso, fu davvero apprezzabile in questo genere di eloquenza. Era invece dotto nelle lettere greche il mio parente Marco Gratidio, un oratore nato; fu molto amico di Marco Antonio, e venne ucciso quando era suo prefetto in Cilicia; accusò Gaio Fimbria, e fu il padre di Marco Mario Gratidiano.
Atque etiam apud socios et Latinos oratores habiti sunt Q. Vettius Vettianus e Marsis, quem ipse cognovi, prudens vir et in dicendo brevis;
Q. D. Valerii Sorani, vicini et familiares mei, non tam in dicendo admirabiles quam docti et Graecis litteris et Latinis; C. Rusticelius Bononiensis, is quidem et exercitatus et natura volubilis; omnium autem eloquentissumus extra hanc urbem T. Betutius Barrus Asculanus, cuius sunt aliquot orationes Asculi habitae
E anche presso gli alleati e i latini ebbero fama di oratori Quinto Vezzio Vezziano della Marsica, che ho conosciuto di persona, uomo assennato e conciso nel parlare; Quinto e Decimo Valerii di Sora, miei vicini e amici, non tanto ammirevoli nell'eloquenza quanto dotti nelle lettere latine e greche; Gaio Rusticelio di Bo logna, ben esercitato e con una naturale facilità di paro la; ma il più eloquente di tutti quelli che erano estranei alla nostra città fu Quinto Betuzio Barro di Ascoli del quale vi sono alcune orazioni tenute ad Ascoli
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