Pregi della vecchiaia - Cicerone
Pregi della vecchiaia Autore: Cicerone
Temeritas est videlicet florentis aetatis, prudentia senectutis. Ego senex vires non desidero adulescentis....
L’avventatezza è certamente del fior dell’età, la prudenza della vecchiaia. Io da vecchio non desidero le forze di un giovane.
In nessun caso Agamennone, quel comandante della Grecia, desidera di avere dieci simili a quelli di Aiace, ma a quelli di Nestore. La maturità della vecchiaia ha qualcosa di naturale, e l’esercizio e la moderazione sono capaci di conservare durante la vecchiaia e anche qualcosa della precedente forza.
Che c’è di strano se i vecchi qualche volta sono malati, non potendo neppure gli adolescenti sfuggire ciò? Come la sfacciataggine, e la libidine sono maggiori negli adolescenti che nei vecchi, ma non nei virtuosi, così la stoltezza della vecchiaia onorata possiede tanta autorità che questa è maggiore di tutti i piaceri dell’adolescenza.
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