PRO MARCELLO 1.1. Cicerone
PRO MARCELLO 1. 1. CICERONE
[1] [I] Diuturni silenti, patres conscripti, quo eram his temporibus usus—non timore aliquo, sed partim dolore, partim verecundia—finem...
1. I. Questo giorno, o senatori, segna la fine del lungo silenzio che mi ero imposto (lett. che avevo osservato)
in questi anni (lett. tempi), non per qualche timore, ma in parte per l'amarezza e in parte per il riserbo, e il medesimo giorno [idemque è un pronome e NON è concordato con initium ma è riferito a DIES] offre inoltre l'occasione (lett. il principio) per esprimere, secondo la mia abitudine passata, le mie intenzioni e le mie riflessioni (lett. quelle cose che voglio e quelle che penso; o relativa eventuale o interrogativa indiretta).
In nessun modo infatti posso far passare sotto silenzio una così grande mitezza, una così rara e inusitata clemenza, una così grande moderazione in (lett.
di) una persona pur al culmine del potere (lett. che detiene la massima autorità) e infine una così incredibile e, oserei dire (lett quasi), divina saggezza. .
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