Scherzi ed arguzie degne di uomini dignitosi - Versione cicerone
Scherzi e arguzie degne di uomini dignitosi
Autore: Cicerone
Ludo et ioco uti illo quidem licet, sed sicut somno et quietibus ceteris, tum cum gravibus seriisque rebus satisfecerimus....
È certamente lecito dedicarsi a quel gioco e a quello scherzo ma, come per il sonno e gli altri tipi di riposo, solo quando avremo sbrigato occupazioni importanti e serie.
E lo stesso genere di svago non dev’essere sfrenato ed esagerato, ma fine e spiritoso. Come, infatti, non diamo ai fanciulli la libertà totale di divertirsi, ma quella che non sia estranea ad azioni oneste, così nello stesso scherzo brilli qualche luce di animo onesto.
Due sono insomma i modi di divertirsi; l’uno rozzo, sfrontato, turpe ed osceno; l’altro elegante, garbato, raffinato ed arguto. Di questo modo sono pieni non solo il nostro Plauto e le antiche commedie degli Attici, ma anche gli scritti dei filosofi socratici […]. È dunque facile la distinzione tra lo scherzo raffinati e quello rozzo. L’uno, a tempo opportuno, come ad esempio quando l’animo è rilassato, è degno degli uomini più autorevoli; l’altro (non è degno) neppure di un uomo libero, se viene usata la disonestà dei fatti od l’indecenza delle parole.
Anche nei giochi occorre tenere una certa misura, per non cadere, trascinati dal divertimento, in qualche comportamento disdicevole.
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