Ulisse inganna polifemo - TRADUCENDO - Versione latino Cicerone
Ulisse inganna Polifemo
Autore: Cicerone
versione n 173 pag 140 di "traducendo, versioni per il biennio"
ulixes ad cyclopem polyphemum neptuni filium pervenit. Huic responsum erat ab augure telemo ut cavaret ne ab ulixe excaecaretur.
Hic media fronte unum oculum habebat et carnem humanam cupiebat cibum. Qui, postquam pecus in speluncam redegerat, molem saxeam ingentem ad ianuam opponebat. qui ulixem cum sociis inclusit sociosque eius consumpsit. ulixes cum videret eius imminitati atque feritati se non resistere, vino, quod a marone acceperat, eium inebriavit, seque utin vocari dixit. itaque cum oculum eius trunco ardenti exureret, ille clamore suo ceteros cyclopas convocavit, eisque spelunca praeclusa dixit: " utis me excaecat!". illi credentes eum deridendi gratia dicere neglexerunt.
at ulixes socios suos ad pecora alligavit et ipse sed ad arietem, et ita axcesserunt.
traduzione:
Ulisse giunse presso il Ciclope Polifemo, figlio di Nettuno. Gli era stato vaticinato dall’indovino Telemo che stesse in guardia affinché non fosse accecato da Ulisse. Egli aveva un occhio in mezzo alla fronte e mangiava carne umana. Ed egli dopo che aveva radunato nella spelonca il greggie poneva alla porta un grande masso di pietra. Quindi egli chiuse dentro Ulisse vedendo che non poteva resistere alla sua crudeltà e ferocia, lo stordì con il vino che aveva ricevuto da Marone e gli disse che si chiamava Nessuno.
E così bruciando il suo occhio (di Poliremo) con un tronco ardente, egli con un suo grido chiamò gli altri Ciclopi e disse a loro dalla grotta chiusa: <>. Quelli credendo che lo dicesse per deriderli amichevolmente non lo tennero in considerazione. Ma Ulisse attaccò i suoi compagni alle pecore e lui stesso (si attaccò) ad un ariete e così uscirono.
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