Un ladro di libri - VERSIONE latino di Cicerone
Un ladro di libri
Autore: Cicerone
Versione da Tesserae vol. 3 pag. 109 n°37
Praeterea a te peto in maiorem modum pro nostra amicitia et pro tuo perpetuo studio in me ut in hac re etiam alabores: Dionysius, servus...
In secondo luogo ti prego in modo maggiore per la nostra amicitia e per la tua continua devozione verso di me di aiutarmi ancora in queste circostanze: Dionisio, il mio schiavo, che si occupò della mia biblioteca di grande valore, avendo rubato molti libri e ritenendo che sarebbe allontanato impunemente, fuggì.
Egli è nella tua provincia. E Marco Bolano, mio parente, e molti altri di Narona lo videro, ma avendo detto di essere stato liberato da me, gli credettero. Se provvederai a restituirmelo, non posso dire quanto ti sarò grato.
Questa è una piccola cosa, ma il dolore del mio animo è grande. Bolano ti insegnerà dove sia e cosa possa fare. Io se avrò ripreso l'uomo tramite te, riterrò di essere debitore da parte tua di un sommo beneficio.
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