Pausania suscita sospetti nei suoi concittadini

Cum Byzantio expugnato Pausanias Lacedaemonius cepisset complures Persarum nobiles atque in his nonnullos regis propinquos, hos clam Xerxi...

Quando, espugnata Bisanzio, lo spartano Pausania aveva catturato numerosi nobili persiani e. tra loro alcuni parenti dei re, li rimandò di nascosto a Serse, simulando che fossero fuggiti dalle prigioni pubbliche, e con loro Gongilo di Eretria, che recapitasse al re una lettera, nella quale Tucidide ha riferito che ci fosse scritto: "Pausania, comandante di Sparta, dopo aver conosciuto i tuoi congiunti, te li ha restituiti e desidera imparentarsi con te: perciò, se ti sembra vantaggioso, concedigli in matrimonio tua figlia, che Pausania desidera sposare moltissimo per la bellezza fisica.

Se farai questo, egli ti promette che con il suo aiuto sei destinato a ridurre in tuo potere sia Sparta che l'intera Grecia. Se (avrai voluto) vorrai avviare trattative su questa proposta, manda a lui un uomo degno di fiducia con il quale possa discutere". Il re si rallegrò moltissimo della salvezza di tanti uomini a lui così vicini per parentela e mandò immediatamente da Pausania Artabazo con una lettera, nella quale lo colmava di lodi; chiede che nulla tralasci per realizzare ciò che prometteva; se le avesse portate a termine.

Pausania conosciute le intenzioni del re, fattosi più zelante nella esecuzione del piano, cadde in sospetto degli Spartani. Per la qual cosa richiamato in patria viene accusato di delitto capitale viene assolto, ma è condannato ad una pena pecuniaria.

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