Agesilao di Sparta (Cornelio Nepote) LEXIS
Agesilao di Sparta Autore: Cornelio Nepote NOVA LEXIS
Agesilaus, cum Epaminondas Spartam oppugnaret essetque sine muris oppidum, talem se imperatorem praebuit, ut eo tempore omnibus apparuerit, nisi ille fuisset, Spartam futuram non fuisse....
Quando Epaminonda assalì Sparta e la città era senza mura, Agesilao si mostrò un tale generale che apparve chiaro a tutti in quella circostanza che, se non ci fosse stato lui, non sarebbe più esistita Sparta.
Davvero in questo momento decisivo la velocità della sua decisione fu di salvezza per tutti. Infatti, poiché alcuni giovinetti, atterriti dall'avvento dei nemici, volevano disertare in favore dei Tebani e avevano occupato un'altura al di fuori della città, Agesilao, che previde che sarebbe stato molto dannoso, se si fosse notato che qualcuno tentava di passare ai nemici, andò là con i suoi e, come se avessero agito in buona fede, lodò la loro decisione, perché avevano occupato quel luogo:
(disse che) anche lui si era reso conto che si doveva fare ciò. Così recuperò i giovinetti con una finta lode, e, aggiunti alcuni uomini (presi) dai suoi, lasciò difeso il luogo.
Infatti dopo che era stato aggiunto a loro un gruppo di quelli che erano ignari del piano, non osarono muoversi e tanto più volentieri perché pensavano che restasse ignoto ciò che avevano meditato.
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