Alcibiade cade in disgrazia degli ateniesi (Versione latino Nepote)
Alcibiade cade in disgrazia degli ateniesi
Autore: Cornelio Nepote
Atheniensibus persuasum erat et adversas superiores et praesentes secundas res Alcibiadis opera accidiss....
Gli Ateniesi si erano persuasi che le precedenti disfatte e le attuali vittorie si erano verificate per opera di Alcibiade.
Così imputavano a propria colpa la perdita della Sicilia e le vittorie degli Spartani, dal momento ch eavevano allontanato dalla città un tale uomo. E sembravano pensare questo non senza ragione. Infatti, dopo che Alcibiade aveva cominciato ad essere a comando dell'esercito, né per terra né per mare i nemici avevano potuto essere all’altezza.
Tuttavia, questa buona sorte di Alcibiade non durò troppo a lungo. Infatti, dopo che gli erano state decretate tutte le cariche e affidata l’intero Stato e in pace e in guerra, giunto in Asia con la flotta, poiché non realizzò le aspettative, ricadde nell'odio: i concittadini ritenevano infatti che lui nulla potesse mandare ad effetto.
Ne conseguiva che gli imputassero a colpa tutti gli insuccessi. Pertanto, riteniamo che gli avesse nociuto soprattutto l'eccessiva considerazione dell'ingegno e del valore.
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