Alcibiade e lo scandalo delle Erme (Versione latino Nepote)

Alcibiade e lo scandalo delle Erme
Autore: Cornelio Nepote
Versione dal libro LABORATORIO 2 pagina 29 n. 30 pagina 22

Bello Peloponnesio Alcibiadis consilio atque auctoritate Athenienses bellum Syracusanis indixerunt; ad quod gerendum ipse dux delectus est, duo praeterea collegae dati, Nicia et Lamachus....

Gli ateniesi, durante la guerra del Peloponneso seguendo l' autorevole parere di Alcibiade, dichiararono guerra ai Siracusani; ed a condurla fu scelto come comandante lui stesso; gli furono inoltre assegnati due colleghi, Nicia e Lámaco.

Mentre si facevano i preparativi, prima che la flotta uscisse dal porto, accadde che in una stessa notte tutte le erme della città venissero abbattute tranne una, che si trovava davanti alla casa di Andocide: così quella fu in seguito chiamata il Mercurio di Andocide.

Siccome era evidente che l'azione era stata compiuta con la complicità di molti, che non avevano di mira faccende private, ma dello Stato, la gente fu presa da una grande paura che all'improvviso scaturisse nella città un colpo di Stato per sopprimere la libertà. Sembrava che tutto questo si addicesse a pennello ad Alcibiade, dato che era abbastanza potente e più che un privato cittadino: infatti molti aveva legato a sé con la sua generosità, più ancora aveva fatto suoi sostenitori con la sua attività forense.

Per questo motivo, ogni volta che si presentava in pubblico, attirava su di sé gli occhi di tutti e nessuno nella città era considerato pari a lui. Così riponevano in lui non solo una grandissima speranza ma anche timore perché poteva fare del bene o del male in sommo grado.

Dal libro a scuola di latino (diversa)

Bello Peloponnesio Alcibiadis consilio atque auctoritate Athenienses bellum Syracusanis indixerunt; ut hoc bellum duceret, ipse dux delectus est, duo praeterea collegae dati, Nicia et Lamachus....

Durante la guerra del Peloponneso, per decisione ed ordine di Alcibiade, gli Ateniesi dichiararono guerra ai Siracusani; per guidare questa guerra fu scelto come comandante egli stesso, e gli furono dati inoltre due colleghi, Nicia e Lamaco.

Quando questa guerra fu preparata, durante la notte le Erme, che erano nella città di Atene furono abbattute eccetto una, che si trovava di fronte alla porta di Andocide. Poichè era chiaro che il fatto (ciò) fosse avvenuto non senza un grande consenso di molti, un grande timore si infuse nella moltitudine, poiché all'interno della città si affacciava una forza inaspettata che desiderava opprimere la libertà del popolo.

Questo (sospetto ) sembrava concentrarsi soprattutto su Alcibiade, per il fatto che egli veniva considerato sia più potente, sia più grande di un privato cittadino. Infatti, con la generosità aveva sconfitto molti, e con l'attività forense ne aveva resi suoi anche di più. Per questa ragione egli manteneva su di sé gli occhi di tutti, e nessun uomo all'interno della cittadinanza si stimava pari a lui. E così gli Ateniesi in lui non avevano solo una grande speranza ma anche il timore poiché egli poteva sia nuocere sia essere utile.

(by Vogue) temevano anche un ostacolo alla libertà dei cittadini.
(by Vogue)

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