Annibale diviene il capo espiatorio dei Cartaginesi (Versione latino Nepote)

Annibale diviene il capo espiatorio dei Cartaginesi
Autore: Cornelio Nepote Littera Litterae

Poenorum legati orationem eandem ferme quam apud Scipionem habuerunt, culpam omnem belli a publico consilio in Hannibalem vertentes:

eum iniussu senatus non Alpes modo sed Hiberum quoque transgressum, nec Romanis solum sed ante etiam Saguntinis privato consilio bellum intulisse; senatui ac populo Carthaginiensi, si quis vere aestimet, foedus ad eam diem inviolatum esse cum Romanis; itaque nihil aliud sibi mandatum esse uti peterent quam ut in ea pace quae postremo cum C. Lutatio facta esset manere liceret. Cum more tradito a patribus potestatem interrogandi, si quis quid vellet, legatos praetor fecisset, senioresque qui foederibus interfuerant alia alii interrogarent, nec meminisse se per aetatem -- etenim omnes ferme iuvenes erant -- dicerent legati, conclamatum ex omni parte curiae est Punica fraude electos qui veterem pacem repeterent cuius ipsi non meminissent


I legati dei Cartaginesi ebbero quasi lo stesso discorso che presso Scipione, rivolgendo tutta la colpa della guerra dal senato ad Annibale:

che egli senza comando del senato non avesse passato soltanto le Alpi, ma anche l’Ebro; che avesse portato guerra di proprio arbitrio non solo ai Romani, ma prima anche ai Saguntini; che fosse stato inviolato il patto con i Romani dal senato e dal popolo dei Cartaginesi fino a quel giorno, se qualcuno valuta veramente. il patto con i Romani era rimasto inviolato fino a quel giorno; e così nient'altro era stato comandato a loro di richiedere, se non che fosse concesso permanere nelle stesse condizioni di pace che erano state fatte alla fine con Caio Lutazio.

Quando poi, secondo consuetudine, il pretore diede ai senatori la facoltà di chiedere agli ambasciatori cartaginesi quello che volessero, e quando i più vecchi tra i senatori, che avevano partecipato ai precedenti trattati, chiedevano chi una cosa chi l'altra, e gli ambasciatori dicevano di non ricordarselo a causa dell'età - e infatti essi erano tutti troppo giovani - da ogni parte dell'aula si urlò che, con un inganno tipico dei cartaginesi, erano stati scelti per richiedere le antiche condizioni di pace, proprio coloro che non potevano ricordarsele

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