Catone il censore (Compr. e tradurre versione latino Nepote)
Catone il censore Autore: Cornelio Nepote
da Nuovo comprendere e tradurre
Marco Porcio catone giovò molto allo stato romano in pace e in guerra. quest'uomo aveva un aguzzo ingegno e una singolare operosità e diligenza in tutte le cose: infatti fu sia un agricoltore solerte, un esperto giure consulto, un grande generale, un lodevole oratore e un amante della letteratura.
da adolescente partecipò alla seconda guerra punica e al combattimento presso Sena, nel quale fu ucciso Asdrubale fratello di Annibale. in questa battaglia fu stimato lodevole il suo operato. in console dalla spagna riportò il trionfo. Publio Cornelio Scipione l'africano che allora deteneva il comando della città (Roma) tentò di scacciarlo dalla provincia e di succedergli egli stesso.
non potè ottenere ciò attraverso il senato poiché lo stato veniva amministrato non col potere politico ma dalla legge. l'asprezza dell'animo di catone e l'integrità di vita furono lodate particolarmente. nominato censore con Lucio Valerio Flacco, con cui aveva esercitato il consolato, esercitò severamente il suo mandato, infatti corresse i costumi corrotti dei suoi cittadini e disprezzò la lussuria e lo spreco fino alla vecchiaia avanzata non smise di esporsi per la repubblica; accusato da molti venne sempre scagionato da ogni crimine.
si sa che egli stesso componesse orazioni dall'adolescenza, che abbia scritto libri di storia intitolati "origini" nei quali narrò le imprese del popolo romano senza nominare i comandanti delle guerre.
da altro libro
Quoad Cato vixit, virtutum laude crevit. In omnibus rebus singulari fuit industria; nam et agricola sollers et peritus iuris consultus et magnus imperator et probabilis orator et cupidissimus litterarum fuit....
Finchè Catone visse, con la lode delle virtu'. In ogni cosa fu singolarmente operoso; fu certamente un agricoltore industrioso, un esperto perito di legge, un grande generale, un oratore degno di nota e un Un grande appassionato degli studi letterari. Sin dall'adolescenza scrisse orazioni.
Da anziano ominciò a scrivere storiei. Di quelle ci sono sette libri. Il primo contiene le gesta del popolo romano, il secondo e il terzo parlano di come sia sorta ogni città Italiana. Nel quarto si parla della prima guerra Punica, nel quinto vi è la seconda.
Egli trattò tutte queste cose a sommi capi. Trattò le restanti coseinello stesso modo fino allla pretura di Ser. Galba, e di quelle guerre non nominò i condottieri ma altrimenti mise in evidenza il fatto senza farne nome.
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