Generosità di Cimone ateniese . Il tantucci laboratorio versione latino Nepote

Generosità di Cimone ateniese versione latino da Cornelio Nepote traduzione libro il tantucci laboratorio di latino 2

Cimonem, Miltiadis filium, Athenienses non solum in bello, sed etiam in pace diu desideraverunt....

Gli Ateniesi rimpiansero a lungo Cimone, figlio di Milziade, non solo in guerra ma anche in pace. Egli infatti fu di così tanta generosità che, avendo in parecchie località poderi ed orti, non mise mai in essi un custode che sorvegliasse i frutti, affinché a nessuno venisse impedito di raccogliere i frutti che volesse.

Lo seguirono sempre accompagnatori con monete affinché, se qualcuno avesse bisogno del suo aiuto, egli avesse subito cosa dare. Spesso, quando vedeva qualcuno vestito non bene, diede il suo mantello.

Ogni giorno gli veniva cucinata una cena così sontuosa che poteva invitare tutti quelli che aveva visto non invitati nel foro;

in nessun giorno ometteva di fare ciò. A nessuno mancò la sua lealtà, a nessuno l'aiuto, a nessuno il patrimonio; arricchì molti, a tutti i concittadini offrì il suo aiuto nelle avversità. Pertanto la sua vita fu serena e la morte dolorosa per tutti.

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