Lisandro cade nel tranello di Farnabazo

Lysander, praefectus classis quia in bello multa crudeliter avareque facerat deque rebus turpibus ad cives suos perlatis timebat, petit a...

Lisandro, comandante della flotta poiché aveva agito molto crudelmente e avidamente in guerra e temeva che queste cose turpi fossero riferite ai suoi concittadini, chiese a Farnabazo di dargli un attestato della sua onestà per gli efori: con grande disinteresse aveva condotto la guerra e trattatogli alleati, quindi Farnabazo doveva scrivere sulla cosa accuratamente.

Egli promise volentieri: scrisse un grande libro con molte parole e con somme lodi esalta(va) Lisandro. Lisandro lesse gli scritti mentre apponeva il sigillo. Tuttavia Farnabazo sostituì sigillo ad un altro libro di pari grandezza e somiglianza, nel quale aveva accusato alquanto accuratamente l'avidità e la malafede del comandante.

Lisandro ritornò a casa/in patria e quando (lo) portò dal magistrato (per riferire) sulle sue azioni, come conferma, porse il libro dato da Farnabazo. Così l'imprudente fu accusatore (egli stesso) della sua crudeltà.

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