Rassegna di sovrani famosi (VERSIONE lingua latina)
Rassegna di sovrani famosi
Autore: Cornelio Nepote lingua latina
Ex Macedonum autem gente duo multo ceteros antecesserunt rerum gestarum gloria: Philippus, Amyntae filius, et Alexander Magnus.
Horum alter Babylone morbo consumptus est; Philippus Aegiis a Pausania, cum spectatum ludos iret, iuxta theatrum occisus est. Unus Epirotes, Pyrrhus, qui cum populo Romano bellavit. Is cum Argos oppidum oppugnaret in Peloponneso, lapide ictus interiit. Unus item Siculus, Dionysius prior. Nam et manu fortis et belli peritus fuit et, id quod in tyranno non facile reperitur, minime libidinosus, non luxuriosus, non avarus, nullius denique rei cupidus nisi singularis perpetuique imperii ob eamque rem crudelis. Nam dum id studuit munire, nullius pepercit vitae, quem eius insidiatorem putaret. Hic cum virtute tyrannidem sibi peperisset, magna retinuit felicitate. Maior enim annos LX natus decessit florente regno neque in tam multis annis cuiusquam ex sua stirpe funus vidit, cum ex tribus uxoribus liberos procreasset multique ei nati essent nepotes.
Del popolo dei Macedoni due re furono di gran lunga superiori agli altri riguardo alla gloria delle loro gesta: Filippo, figlio di Aminta, e Alessandro Magno. Di questi il secondo morì per una malattia a Babilonia; Filippo venne ucciso da Pausania ad Egia, nei pressi di un teatro, mentra andava ad assistere agli spettacoli. Degli Epiroti uno solo, Pirro, che combatté contro il popolo Romano. Egli, mentre assediava la città di Argo nel Peloponneso, fu colpito da una pietra e morì. Uno solo anche dei Siculi, Dionigi il Vecchio. Infatti egli fu valoroso ed esperto della guerra e, qualità non facili da trovare in un tiranno, assai poco libidinoso, né lussurioso, né avaro, insomma avido di nulla se non di un potere individuale ed eterno e, per questo, crudele.
Infatti mentre cercò di rafforzarlo, non risparmiò la vita di nessuno di quelli che credeva glielo insidiassero. Egli aveva ottenuto la tirannide con valore e la conservò con grande prosperità. Infatti morì ad un'età superiore ai sessant'anni con un regno fiorente, e in così tanti anni non vide mai il funerale di qualcuno della sua progenie, nonostante avesse generato figli da tre mogli e gli fossero nati molti nipoti.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?