Virtù di Epaminonda - Cornelio Nepote versione latino
Virtù di Epaminonda versione latino Cornelio Nepote
traduzione libro Compact Discere
Erat Epaminondas modestus, prudens, gravis, temporibus sapienter utens; peritus belli, fortis manu, animo maximo; adeo veritatis diligens, ut ne ioco quidem mentiretur....
Traduzione compact discere
Epaminonda era moderato, prudente, autorevole, tempestivo nel cogliere le occasioni, era esperto di guerra, forte di braccio, magnanimo e tanto rispettoso della verità da non mentire neppure per scherzo.
Inoltre padrone di sé, straordinariamente clemente e paziente, capace di sopportare i torti non solo della gente, ma anche degli amici; bravissimo nel mantenere i segreti affidatigli, il che talvolta non è meno utile che parlare con facondia: desideroso di ascoltare; riteneva infatti che questo fosse il modo più semplice per imparare. Così quando capitava in una riunione nella quale o si disputava di politica o si parlava di filosofia, non se ne partiva mai prima che il discorso fosse portato a termine.
Sopportò tanto agevolmente la povertà che dalla sua attività politica non prese nulla se non la gloria. Non fece ricorso ai beni degli amici per la sua difesa personale; si valse spesso del proprio credito per venire in aiuto degli altri in modo tale che si può ritenere che egli tutto avesse in comune con gli amici. Infatti quando o qualcuno dei suoi concittadini fosse stato preso dal nemico o la figlia di un amico fosse da marito ma non potesse accasarsi per la povertà, radunava i suoi amici e stabiliva, secondo le loro facoltà, quanto ciascuno dovesse dare.
E quando aveva messo insieme la somma stabilita, piuttosto che ricevere lui il denaro, faceva incontrare il postulante con i donatori e voleva che fossero loro stessi a versargliela in modo che quello a cui la somma era destinata, sapesse quanto dovesse a ciascuno.
Dal libro lingua communis
Epaminondam fuisse patientem suorumque iniurias ferentem(= che sapeva sopportare) civium haec sunt testimonia....
Traduzione lingua communis
Questi episodi attestano che Epaminonda fu uomo paziente e tollerante degli oltraggi dei suoi concittadini.
Non avendolo, mossi dall'invidia, i suoi concittadini preposto all'esercito ed essendo stato eletto generale un tale inesperto di guerra, per i cui errori quella moltitudine di soldati fu trascinata al punto che tutti temevano grandemente per la loro salvezza, giacché chiusi in luoghi angusti erano assediati dal nemico, si cominciò a sentire la mancanza della cautela e zelo di Epaminonda: infatti era là da privato in conto di soldato.
Chiedendogli aiuto, non volle avere alcun ricordo dell'offesa e liberato dall'assedio l'esercito lo ricondusse in patria sano e salvo
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