Alessandro Magno a Isso - FORUM - Versione latino Curzio Rufo
Versione da FORUM pagina 147 numero 62 di Curzio Rufo
Alexander non ducis magis quam militis munia exsequebatur, opimum decus caeso rege expetens; quippe Dareus curru sublimis eminebat, et suis ad se tuendum et hostibus ad incessendum ingens incitamentum.
Ergo frater eius Oxathres, cum Alexandrum instare ei cerneret, equites, quibus praeerat, ante ipsum currum regis obiecit. Armis et robore corporis multum super ceteros eminens, animo vero et pietate in paucissimis, illo utique proelio clarus alios inprovide instantes prostravit, alios in fugam avertit. At Macedones circa regem erant mutua adhortatione firmati: cum ipso in equitum agmen inrumpunt. Tum vero similis ruinae strages erat. Circa currum Darei iacebant nobilissimi duces ante oculos regis egregia morte defuncti, omnes in ora proni, sicut dimicantes procubuerant, adverso corpore vulneribus acceptis. Inter hos Atizyes et Rheomithres et Sabaces praetor Aegypti, magnorum exercituum praefecti, noscitabantur: circa eos cumulata erat peditum equitumque obscurior turba.
Macedonum quoque non quidem multi, sed promptissimi tamen caesi sunt: inter quos Alexandri dextrum femur leviter mucrone perstrictum est. .
Alessandro svolgeva i compiti di comandante, non meno che di soldato, ricercando il supremo onore di uccidere il re: infatti Dario si stagliava alto sul carro, grande incitamento sia per i suoi a proteggerlo che per i nemici ad assalirlo. Allora suo fratello Oxatre, vedendo che Alessandro puntava su di lui, frappose davanti allo stesso carro del re i cavalieri di cui era al comando. Di molto superiore agli altri per armamento e forza fisica, straordinario come pochi per coraggio e magnanimità, famoso soprattutto in quella battaglia, stese al suolo alcuni che incautamente lo assalivano, altri li volse in fuga. Ma i Macedoni che si trovavano attorno al re, rafforzati da un reciproco incitamento, irruppero assieme a lui nella schiera dei cavalieri.
Allora la strage divenne davvero simile a una catastrofe. Attorno al carro di Dario giacevano i più insigni comandanti, caduti valorosamente davanti agli occhi del re, tutti proni sul viso, come erano caduti combattendo, crivellati di ferite sul petto. Tra essi si riconoscevano Atizie, Reomitre e Sabace, satrapo dell’Egitto, comandanti di grandi eserciti: attorno ad essi era accatastata una massa alquanto indistinta di fanti e di cavalieri. Anche dei Macedoni caddero certo non molti, ma tuttavia i più risoluti: in mezzo a loro la coscia destra di Alessandro fu leggermente ferita da una spada.
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