Alessandro non fidarti del medico Filippo!

Inter nobiles medicos, qui ex Macedonia Alexandrum secuti erant, Philippus,  ..... At satius est alieno me mori scelere, quam metu nostro

Tra i nobili medici, che avevano seguito Alessandro dalla Macedonia, Filippo, di nazionalità arcana, era molto fedele al re: dato ad Alessandro fanciullo come compagno e protettore della (di lui) salute, lo amava non solo come re, ma anche, con grande affetto, come allievo.

Egli promise che avrebbe debellato la virulenza della malattia con una pozione curativa. Nel frattempo ricevette da Parmenione, il più fedele dei cortigiani, una lettera, in cui gli raccomandava di non affidare la propria salute a Filippo: era stato corrotto da Dario con mille talenti e con la speranza delle nozze di sua sorella.

La lettera aveva infuso una gran preoccupazione nell'animo del re, che pensava con una riflessione privata: "Dovrei continuare a bere, in modo che, se mi sarà stato dato un veleno, sembri che, qualsiasi cosa sia accaduta, sia avvenuta non in modo immeritato?

Dovrei condannare la fedeltà del  medico? Dovrei dunque tollerare di essere ucciso nella tenda? Certamente è meglio morire per un delitto altrui che per mia paura".

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