Alessandro replica alle accuse di Ermolao - VERSIONE Curzio Rufo
Alessandro replica alle accuse di Ermolao versione latino Curzio Rufo libro Latina vox Pag 320 lett. C
Illud paene dignum risu fuit, quod Hermolaus postulabat a me, ut aversarer Iovem, cuius oraculo adgnoscor....
Fu quasi ridicolo il fatto che Ermolao mi chiedeva, di sdegnare Giove, dal cui oracolo io sono riconosciuto.
Forse anche ciò che gli dèi vaticinano è in mio potere? Mi ha offerto il nome di figlio: non è stato inopportuno accettarlo, per le stesse imprese che stiamo compiendo. Volesse il cielo che anche gli Indi credessero che io sono un dio! Le guerre infatti si fondano sulla fama e spesso anche ciò che si è ritenuto per errore, prende il posto della verità. Forse pensate che io, compiacente con il lusso, abbia adornato le vostre armi di oro e di argento?
A chi era abituato a non vedere nulla di più vile di questa materia, ho voluto dimostrare che i Macedoni, invitti nelle altre cose, neppure nell’oro possono esser vinti. Dunque conquisterò dapprima i loro occhi, mentre si aspettano ogni cosa sordida e dimessa; e farò vedere loro che noi veniamo non bramosi di oro o di argento, ma per sottomettere il mondo. Gloria che tu, parricida, hai voluto ostacolare e consegnare i Macedoni ai popoli sconfitti, dopo averne ucciso il re. Ed ora mi esorti a risparmiare i vostri genitori!
Non era certo necessario che voi sapeste cosa io abbia stabilito su di loro, affinché voi moriste più disperati, se avete qualche ricordo e cura dei vostri genitori: ma da tempo ho abolito codesta usanza di mettere a assieme ai colpevoli, parenti e genitori nello stesso onore in cui furono.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?