Ammirazione per Alessandro - Versione latino Curzio Rufo

Ut vero medicamentum se diffudit in venas et sensim toto corpore salubritas percipi potui, primo animus vigorem suum, deinde corpus quoque...

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Quando poi la medicina si diffuse attraverso le vene e a poco a poco il corpo ne poté risentire gli effetti, dapprima l’animo, poi anche il corpo recuperò il proprio vigore, più rapidamente di quanto ci si aspettasse: e così, dopo tre giorni da quando si era trovato in quello stato, si presentò al cospetto dei soldati.

L’esercito osservava lo stesso re con non minore attenzione di quanta osservasse Filippo: ognuno stringendogli la mano gli rendeva grazie come a un nume propizio. E infatti non è facile a dirsi, al di là dell’innata venerazione di quel popolo per i propri re, quanta ammirazione ci fosse stata per questo re o di quanto amore essi fossero pervasi.

Già dapprima essi ritenevano che nulla si dovesse intraprendere senza assistenza divina: infatti con il soccorso della fortuna, la loro temerarietà si era tramutata in gloria. Anche la sua età, appena matura per sì grandi imprese, ma abbondantemente sufficiente, conferiva onore alle sue azioni assieme anche a cose che sono di solito ritenute meno importanti, e che il più delle volte risultano più gradite ad un soldato che ad un civile:

prender parte agli esercizi fisici assieme a loro, il modo di vivere e di vestirsi, non adatto ad un civile, il suo cameratismo militare: tutte queste doti della sua intelligenza e qualità del suo animo facevano sì che fosse parimenti amato e rispettato.

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