Il discorso di Dario ai suoi - Versione Curzio Rufo da Compitum
Il discorso di Dario ai suoi
Versione di latino di Curzio Rufo
traduzione dal libro Compitum
Nostrum mobile et expeditum agmen est, illud praeda grave. Inplicatos ergo spoliis nostris trucidabimus, eademque res et causa victoriae erit et fructus....
il nostro esercito è agile e veloce, mentre il loro risulta appesantito dal bottino. Faremo dunque strage di coloro che (avanzano)
intralciati dagli stessi trofei che hanno conquistato sconfiggendoci (perifrasi per "spoliis nostris")! La qual cosa (ci) varrà, allo stesso tempo, quale sprone e ricompensa della vittoria!E se qualcuno di voi si lascia impressionare dalla rinomanza di quel popolo (lett. attivo: quod si nomen gentis movet quem (= aliquem) e vobis), rifletta sul fatto che lì ci sono armi - e non corpi - macedoni.
Sia noi che loro, infatti, abbiamo versato molto sangue! Ed ogni perdita, in circostanze di scarsità (di uomini e mezzi), è sempre piuttosto grave!
Del resto, Alessandro - per quanto possa apparire ignavo e timido - non è altro che una bestia e - datemi retta! - (una bestia) pazza furiosa, che fino ad ora ha avuto il sopravvento più per nostro demerito che per suo merito!
Ma la pazzia non porta frutti durevoli Sebbene la buona sorte sembri assecondar(la), tuttavia - alla resa dei conti - (essa) non riesce a compensar(ne) la balordaggine. Le vicende (umane), poi, sono effimere e soggette al mutamento; e la buona sorte, alla lunga, volta le spalle!
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