Morte di Clito

Male humanis ingeniis natura consuluit, quod plerumque non futura, sed transacta perpendimus....

La natura non è stata benigna con il genere umano, poiché generalmente valutiamo con scrupolo non gli avvenimenti futuri, ma quelli passati.

Infatti il re, dopo che l'ira aveva abbandonato la mente, dissipata anche l'ubriachezza, considerò con tardiva riflessione la gravità del gesto. (Il re) vedeva allora ucciso chi aveva fatto cattivo uso di una libertà spropositata, ma per il resto uomo valoroso in guerra e, se non si fosse vergognato di ammetterlo, suo salvatore. Il re si era assunto l'abominevole compito di carnefice, avendo punito una libertà di parola, la quale poteva essere imputata al vino. Il sangue di chi poco prima era un convitato scorreva da tutto il vestibolo; le guardie attonite e come sbalordite stavano a distanza, la solitudine induceva ad un più sincero pentimento.

Quindi rivolse verso di sé l’asta estratta dal corpo di lui che giaceva (per terra); e l’aveva già accostata al petto, quando le guardie accorsero, gliela strappano dalle mani contro la sua volontà /repugnanti = a lui che /faceva resistenza e sollevato (lo) portarono nella tenda.

Egli si prostrò al suolo facendo risuonare tutta quanta la tenda regale di lamenti e gemiti miserevoli quindi prese a dilaniarsi il viso con le unghie ed a supplicare i presenti che non permettessero che lui potesse sopravvivere a tanto disonore.

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