Erodoto, Storie libro 4 capitolo 127

Πρὸς ταῦτα ὁ Σκυθέων βασιλεὺς Ἰδάνθυρσος λέγει τάδε. « Οὕτω τὸ ἐμὸν ἔχει, ὦ Πέρσα. Ἐγὼ οὐδένα κω ἀνθρώπων δείσας ἔφυγον οὔτε πρότερον οὔτε νῦν σὲ φεύγω, οὐδέ τι νεώτερον εἰμὶ ποιήσας νῦν ἢ καὶ ἐν εἰρήνη ἐώθεα ποιέειν.

Rispetto a queste parole il Re degli Sciti Idantirsi diceva così: " la mia condotta (τὸ ἐμόν) o Persiano è come segue: io non fuggivo ancora nessuno fra gli uomini perché ne (δείσᾱς, part aor δείδω) avevo timore, né prima, né ora fuggo [davanti a] te; non sono diverso in qualcosa di nuovo ora rispetto a quello che sono abituato (ἐώθεα — ἔθω) a fare in pace....(CONTINUA)

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