Arione vittima dei pirati- Versione greco di Erodoto da Klimax
Arione vittima dei pirati
VERSIONE DI GRECO di Erododoto
TRADUZIONE dal libro Klimax
Inizio: τουτον τον Αριονα
fine: αεισας δε υπεδεκετο εωυτον κατεργασεσται.
TRADUZIONE
Dicono che quest'Arione, dopo aver passato la maggior parte del suo tempo alla corte di Periandro, desiderò far vela verso l'Italia e la Sicilia, e poi, essendosi procacciate colà grandi ricchezze, volle tornare di nuovo a Corinto.
E poiché in quelli si insinuò il desiderio di poter ascoltare il più eccellente aedo che vi fosse tra gli uomini, si ritrassero dalla poppa verso il mezzo della nave. Allora egli, indossato il completo suo abbigliamento e presa la cetra, stando ritto sui banchi dei rema-tori, esegui la melodia órtia, e terminata quella melodia si buttò in mare cosi com'era, con tutto il suo abbigliamento. E dicono che quelli navigarono alla volta di Corinto, e un delfino prese Arione in groppa e lo trasportò al Tenaro. Orbene egli, sbarcato, si recò a Corinto nel suo abbigliamento e, giunto colà, narrò tutto ciò che gli era capitato. Ma Periandro per diffidenza tenne sotto custodia Arione, senza lasciarlo andare in nessun luogo, e si prese cura dei navalestri; e quando essi giunsero, chiamatili, domandò loro se sapessero dire qualcosa su Arione.
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