I romani sconfiggono i Volsci poi sfidano i galli
Eutropio ad litteram
Inizio: Camillus Volscorum civitatem, postquam civitas inimica bellum gesserat in Romanos per multos annos, vicit ... Fine: mox per Caium Sulpicium dictatorem etiam victi sunt.
Camillo vinse la città dei Volsci, dopo che la cittadinanza nemica per molti anni aveva condotto una guerra contro i Romani, sconfisse i soldati, conquistò le città e celebrò il trionfo.
Nonostante i Prenestini avessero oltrepassato i confini e fossero giunti fino alle porte della città di Roma da Preneste, i Romani si opposero e i nemici furono sconfitti da Cincinnato presso il fiume Allia; dai Romani furono annesse all'impero otto città, anche Preneste fu ricevuta nella resa. Ma la carica e il potere dei tribuni dei soldati non durò a lungo: infatti i tribuni erano stati eliminati ed erano stati nuovamente nominati i consoli.
Mentre a Roma accadono queste vicissitudini, anche se il popolo era ormai sicuro, tuttavia un nuovo pericolo si era avvicinato ai cittadini Romani: dal territorio Gallico, attraverso le gole delle Alpi, i Galli, popolazione barbara e stirpe bellicosa, erano scesi in Italia. Allora il dittatore Tito Quinzio fu mandato contro i Galli che erano giunti in Italia. I nemici si erano stanziati lontano dalla città, al di là del fiume Aniene; lì il giovane senatore Lucio Manlio, poiché un Gallo aveva provocato il giovane, giunse allo scontro e uccise il nemico; poi, dopo che prese la collana d'oro e la mise al suo collo, ricevette per sempre, per sé e per i posteri, il soprannome di Torquato dalla collana.
I Galli furono messi in fuga, subito dopo anche sbaragliati dal dittatore Caio Sulpicio.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?