Il bellum sociale - NEXUS - Versione latino Eutropio

Versione da NEXUS

Sex. Iulio Caesare et L. Marcio Philippo consulibus, sexcentesimo quinquagesimo nono anno ab urbe condita, cum prope alia omnia bella...

Durante il consolato di Sesto Iulio Cesare e Lucio Marcio FIlippo, nell'anno 659 dalla fondazione di roma, quando cessarono tutte le altre guerre, i Piceni, i Marsi e i Peligni, incitarono una guerra pericolossissima in Italia, che, avendo obbedito per molti anni al popolo romano, adesso iniziarono a richiedere uguali privilegi per sè. Questa fu una guerra davvero distruttiva. Il console Publio Rutilio fu ucciso in essa, Cepio, un nobile nel fiore dei suoi anni (fu ucciso in essa), e Porcio catone, un altro console (fu ucciso in essa). I generali contro i Romani dalla parte dei Piceni e dei Marsi furono Tito Vettio, Hierio Asinio, Tito Erennio e Aulo Cluenzio.

I Romani combatterono conto di loro con successo sotto la condotta di Caio Mario, che ora era diventato console per la sesta volta, e anche sotto Cneo Pompeo, ma in particolare sotto Lucio Cornelio Silla, che, tra le altre notevoli gesta, sconfisse completamente Cluenzio, uno dei generali nemici, con le sue numerose forze, così che perse solo un uomo del suo esercito.

La guerra tuttavia si protrasse per 4 anni, con grande distruzione. Durante il 5° anno fu terminata da Lucio Cornelio Silla quando era console, che si era distinto notevolmente in molte occasioni quando era pretore nella stessa guerra.

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