Un ottimo imperatore (Versione latino Eutropio)
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Vespasiano Titus filius successit, qui et ipse Vespasianus est dictus, vir omnium virtutum genere mirabilis adeo, ut amor et deliciae humani generis diceretur, facundissimus, bellicosissimus, moderatissimus....
A Vespasiano succedette il figlio Tito, che fu chiamato anch’egli Vespasiano, uomo straordinario per ogni genere di virtù, al punto che veniva chiamato amore e delizia del genere umano, molto eloquente, abile guerriero, molto equilibrato.
Trattò cause in latino, compose poemi e tragedie in greco. Nell’assedio di Gerusalemme, prestando il servizio militare sotto il padre, trafisse dodici nemici con dodici frecce.
A Roma, durante il (suo) impero, fu di tanta mitezza che non punì assolutamente nessuno, lasciò andare i colpevoli di una congiura contro di lui, anzi li considerò amici come prima. Fu di tanta indulgenza e generosità che, non negando nulla a nessuno ed essendo rimproverato dagli amici, rispose che nessuno doveva allontanarsi triste dall’imperatore;
inoltre, essendosi un giorno ricordato durante la cena che in quel giorno non aveva fatto nulla per nessuno, disse: “Amici, oggi ho sprecato un giorno”.
Versioni latine per il triennio
Successit Nervae Ulpius Traianus, natus in Hispania, imperator in Gallis creatus....
Succedette a Nerva Ulpio Traiano, nato in Spagna, eletto imperatore in Gallia. Amministrò tanto bene lo stato che fu preferito meritatamente a tutti i sovrani.
Estese i confini dell'impero romano, che dopo Augusto era stato più difeso che ampliato. Le città in Germania al di là del Reno furono di nuovo recuperate, la Dacia fu sottomessa e fu ridotta allo stato di provincia.
Traiano riconquistò l'Armenia, occupata dai Parti, vinse molti popoli; dopo esser arrivato fino ai confini dell'India e al Mar Rosso, costituì là tre province. La gloria militare tuttavia fu superata dalla sua civiltà e dalla sua moderazione. Fu ucciso da una malattia della pancia a sessantatrè anni, nove mesi e quattro giorni, Fu l'unico tra tutti i principi sepolto nella città.
Le ossa furono poste in un'urna dorata sotto una colonna posta nel foro che era stato da lui stesso costruito.
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