Il leone morente (Fedro, Fabulae I, 22)
Quicumque amisit dignitatem pristinam, ignavis etiam iocus est in casu gravi....
Chiunque perde l'antico prestigio, in una situazione grave è oggetto di scherno anche per i vili.
Un leone spossato dalla vecchiaia e abbandonato dalle forze se ne stava sdraiato traendo l'ultimo respiro, giunse un cinghiale e con i denti fulminei e con un colpo vendicò una vecchia offesa.
Poi un toro trapassò il corpo ostile con le nemiche corna. Un asino, appena vide che la fiera poteva essere maltrattata senza alcun pericolo, percosse con i calci la fronte. Ma quello spirando:
"Ho sopportato con indignazione che mi insultassero i forti poiché sono costretto a sopportare te, obbrobrio della natura, certo mi sembra di morire due volte". (by Maria D.)
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