La cicala e la civetta - Fedro versione latino

La cicala e la civetta
versione latino Fedro

Qui humanitatem spernit, poenas solvit superbiae. Cicada, garrulae vocis animal, multas horas acerbum noctuae, avi magnii consilii,...

CLICCA QUI PER LA TRADUZIONE DEL LIBRO COTIDIE DISCERE (DIVERSA)

Chi non si adatta a vivere rispettando gli altri, per lo più paga il prezzo della propria superbia.

La cicala faceva un baccano che provocava fastidio alla civetta, intenta a cercare cibo di notte e a dormire nel cavo di un albero di giorno. Fu pregata di tacere. Ma prese a sgolarsi molto più forte.

Le fu rivolta nuovamente la stessa preghiera, ma lei si scaldò ancora di più. La civetta, come vide che non vi era scampo e che le sue parole non erano tenute in alcun conto, si rivolse contro la strillona con questo espediente: "Dato che il tuo canto non mi lascia dormire - lo si direbbe uscito dalla cetra di Apollo - mi è venuta voglia di bere il nettare che, or non è molto, mi donò Pallade; se non lo disdegni, vieni; beviamolo insieme".

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-12-20 23:16:30 - flow version _RPTC_G1.3