L'asino e il lupo - VERSIONE latino Fedro
L'asino e il lupo versione latino Fedro
Asinus, qui in prato herbam carpebat, cum lupum vidisset, simulavit se claudum esse....
Un asino, che mangiava l’erba nel prato, avendo visto un lupo, finse di essere zoppo. Il lupo si avvicinò e gli chiese perché zoppicasse.
L’asino gli rispose così: “Vagando per il bosco, misi la zampa su una spina, che entrò in essa; perciò prima di divorarmi, togli la spina, affinché non punga la tua bocca e la (tua) lingua.
” Il lupo stoltamente pensò che le parole dell’asino fossero vere e, avendo quello sollevato la zampa, avvicinò gli occhi per vedere la spina. Allora l’asino colpì la sua bocca (la bocca di quello) fortemente con la zampa e il lupo, avendo perso tutti i denti con quel colpo, ormaì non potendo più incutere timore all’asino, gemette:
“Capisco che sono stato stolto; infatti avendo imparato dal padre soltanto l’arte di predare e di uccidere, non dovevo adoperare l’arte della medicina”.
Altra versione stesso titolo
Asinus in prato placidus depascit, cum subito lupus famelicus apparet. Tum asinus callidus se claudum simulat et ingemit....
Un asino pascola tranquillo in un prato quando improvvisamente appare un lupo affamato. Allora l'asino finge una caduta e si lamenta.
Il lupo incuriosito si avvicina all'asino e gli domanda il motivo del suo male. L'asino risponde mesto: Ieri in un roveto una spina aguzza mi è penetrata in uno zoccolo: ti prego, toglimi la spina dallo zoccolo, o lupo, poi sarò volentieri il tuo pasto.
Il lupo affamato annuisce e accetta la condizione poiché già pregusta la carne dell'asino.
Ma mentre il lupo cerca la spina nello zoccolo dell'asino, questo con un calcio rompe la mascella del lupo, poi sano e salvo se ne va.
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