L'asino e il vecchio pastore
In principatu commutando saepius nil praeter domini nomen mutant pauperes. Id esse verum parva haec fabella indicat. Asellum in prato timidus pascebat senex. Is hostium clamore subito territus suadebat asino fugere, ne possent capi. At ille lentus: «quaeso, num binas mihi clitellas inpositurum victorem putas?» Senex negavit. «Ergo quid refert mea cui serviam, clitellas dum portem unicas?»
Traduzione libro moduli di lingua latina
Nel cambiare comdodato, troppo spesso i poveri non cambiano nulla, tranne il nome del padrone.
Questa piccola tavoletta indica che ciò è vero. Un timoroso vecchietto pascolava un asinello in un prato. Questi, impaurito da un improvviso fracasso di nemici, esortava l'asino a fuggire, affinché non potessero essere presi (meglio dire: non fossero presi).
Ma quello indolente : «Dii grazia, pensi forse i che il vincitore mi caricherà due bisaccie per volta ?» Il vecchio disse di no. «Dunque che cosa mi importa a chi io serva, purché io porti un solo carico?»
versione da nuovo comprendere e tradurre vol. II
Quid mutat pauperibus, si dominum commutant? Nihil, praeter domini nomen. Haec fabella hoc verum esse docet....
Che cosa cambia ai poveri se cambiano un padrone? Nulla, tranne il nome del padrone. Questa favoletta rappresenta.
insegna che ciò è vero Un vecchio pastore pascolava il suo asinello in un prato. Arrivano i briganti ed il vecchio, spaventato dal l loro frastuono vuole persuadere l'asino a fuggire con sé, per non essere presi dai briganti.
Ma l'asinello domanda al vecchio: "Perchè dobbiamo fuggire? Chi arriva?". "I briganti" rispose quello "che sono sempre avidi di bottino". E l'asino: "Ma cosa mi faranno? Che cosa potrà accadere di peggio a me, che sono già uno schiavo?
Mi caricheranno forse delle some due per volta?" Il vecchio dice di no. Allora l'asino risponde tranquillamente: "Comunque rimarrò qui, infatti cosa importa a chi debba fare da schiavo?"
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