Catilina e il suo progetto criminale (Versione latino Floro)

Catilina e il suo progetto criminale versione latino Floro
traduzione libro Scriptoris Animus pagina 48 Numero 11

Catilinam luxuria primum, tum hinc conflata egestas rei familiaris, simul occasio, quod in extremis finibus mundi arma Romana peregrinabantur, in nefaria consilia opprimendae patriae suae compulere....

Prima la lussuria, in seguito da ciò la conseguente rovina del patrimonio familiare, nello stesso tempo l’opportunità che le armi romane peregrinavano negli estremi confini del mondo, spinsero Catilina all’empio proposito di attentare alla sua patria.

Cominciò a colpire il senato, massacrare i consoli, seminare qua e là la città di incendi, depredare l’erario, distruggere infine dalle fondamenta tutto quanto lo Stato e qualsiasi cosa che neanche Annibale sembrava avesse desiderato, e da quali complici, grandi dei!, fu attorniato!

Egli era un patrizio; ma questo è il meno: i Curi, i Porci, i Silla, i Cetegi, gli Autroni, i Varguntei e i Longini, che famiglie! Che onori del senato! Anche Lentulo allora era soprattutto pretore. In ciò li ebbe tutti come complici del suo immenso crimine. Fu aggiunto come pegno della congiura sangue umano, che bevvero fatto girare nele coppe: somma scelleratezza, se non ci fosse stato qualcosa di più grave del fatto che bevvero.

Sarebbe finita per il più bello impero, se quella cospirazione non fosse capitata durante il consolato di Cicerone e Antonio, dei quali l’uno svelò la cosa con zelo, l’altro la represse con la forza.

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