La guerra Cretica (Versione latino Floro)
La guerra Cretica versione latino Floro
Creticum bellum, si vera volumus, nos fecimus sola vincendi nobilem insulam cupiditate....
Facemmo la guerra contro Creta con il solo desiderio di vincere la famosa isola. Sembrava che essa avesse favorito Mitridate:
sembrò opportuno vendicare questo fatto con le armi. Per primo invase l’isola Marco Antonio, con grande speranza e fiducia di vittoria, tanto da portare sulle navi più catene che armi. Pertanto pagò il fio della temerarietà. Infatti i nemici intercettarono la maggior parte delle navi e appesero i corpi dei prigionieri legandoli alle vele, e così, veleggiando alla maniera dei trionfatori, remarono verso i loro porti.
In seguito Metello, dopo aver messo tutta l’isola a ferro e fuoco, ridusse (gli abitanti) nelle piazzeforti e nelle città: (cerca i nomi di città cnoson. Elutethernas) cosicché i greci solevano chiamare madre delle città Cidonea. gli sembrò opportuno punire tanto ferocemente i prigionieri che la maggior parte si uccideva con il veleno e altri inviavano la loro resa a Pompeo che (pure) era lontano. E quando lui, trafficando (=rem gero) in Asia, la (eo) che, aveva mandato anche come prefetto Antonio in una provincia straniera fu inefficace, e la (dove)
(eo= avverbio) Metello più pericoloso esercitò la forza verso i nemici e vinti Lastene e Pare, comandanti di Cidonea (cerca bene le città che io non le ho cercate fallo tu) ritornò vincitore, non vi fu alcuna cosa tuttavia più grande della tanto famosa vittoria che riportò il soprannome di “Cretica
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