Elogio di Cicerone - Versione latino Frontone e traduzione

Elogio di Cicerone
Versione latino Frontone e traduzione

Hic tu fortasse iamdudum requiras, quo in numero locem M. Tullium, qui caput atque fons Romanae facundiae cluet. Eum ego arbitror usquequaque verbis pulcherrimis elocutum et ante omnes alios oratores ad ea, quae ostentare vellet, ornanda magnificum fuisse. Verum is mihi videtur a quaerendis scrupulosius verbis procul afuisse vel magnitudine animi vel fuga laboris vel fiducia. "

A questo punto tu forse da qualche tempo potresti chiedere in quale novero io collochi Marco Tullio, che è la vetta e la sorgente dell'eloquenza romana.

Io penso che lui abbia parlato in ogni situazione con vocaboli bellissimi e prima di tutti gli altri oratori sia stato splendido per abbellire quelle cose, che voleva esporre.

D'altra parte mi sembra che si sia tenuto lontano dal cercare con troppa sottigliezza le parole o per grandezza d'animo o per sottrarsi alla fatica o per sicurezza. "

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