L'obbedienza verso i genitori
Quaeri solitum est in philosophorum disceptationibus, an semper inque omnibus iussis patri parendum sit....
È solito che si chieda nelle disputazioni tra i filosofi, se si debba sempre obbedire al padre e in tutte le disposizioni.
In merito a tale argomento i Greci e i nostri, che hanno scritto relativamente ai doveri, hanno tramandato che vi furono tre sentenze, che debbano essere osservate e considerate e le valutarono molto sottilmente. Una di queste è: bisogna obbedire a tutte le cose, che il padre comanda; l'altra è: bisogna obbedire ad alcune sì, ad altre no; la terza è: sarebbe necessario non ossequiare e non obbedire per nulla al padre. Questa sentenza dato che è eccessivamente disonorevole a prima vista, parleremo in merito a quelle, che sono state enunciate precedentemente affermano: "Il padre comanda o ingiustamente o rettamente.
Se comanda rettamente, non bisogna obbedire, perché comanda, ma bisogna farlo perché compiere ciò è un diritto; se comanda ingiustamente, è chiaro non bisogna fare per nulla, ciò che non occorre che si faccia". Poi concludono così: "Dunque non bisogna mai obbedire al padre, le quali cose comanda". Ma non abbiamo appreso che tale sentenza è stata approvata in effetti questa piccola sottigliezza, come ora mostreremo, è frivola e vuota, e di contro nemmeno quella, che abbiamo definito in prima battuta, potrebbe non sembrare vera e onesta in ogni cosa, che abbia ordinato il padre, bisogna obbedire.
cosa succederebbe infatti nel caso in cui comanderà il tradimento della patria, l'uccisione della madre, altre cose simili turpi e empie? Dunque ci è sembrato che bisogna attenersi a tale sentenza che sta in mezzo in quanto ottima e molto cauta, che bisogna obbedire ad alcune sì, ad altre no.
(By Maria D. )
Versione tratta da Aulo Gellio
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