Pagato per Tacere - Gellio versione latino

Cum quidam tragoedus olim Athenis sibi gloriae duceret quod talentum - quae tunc erant ingens pecunia - unam fabulam (tragedia) recitando...

Un certo attore tragico un giorno ad Atene attirando a sé qualche talento di rinomanza – e quelli allora erano una grande somma di denaro – essendosi fatto pagare declamando pubblicamente una tragedia, Demade, uomo molto facondo della propria città, si dice che abbia risposto con insolenza:

“ ti sembra una cosa straordinaria che tu abbia ricevuto recitando un solo talento! Io tacerei che tu riceva dieci talenti dal re dei Macedoni”. Infatti, Filippo avendo intrapreso la decisione di invadere l’Attica, ad Atene si discuteva in assemblea quale delle due cose fosse più vantaggiosa se allestire le milizie per muovere guerra contro di lui o con lui fare pace o con iniquissime condizioni sottomettersi al potere dei Macedoni. Allora il re, avendo sospettato che Demede fosse a lui avversario, ritenne cosa molto vantaggiosa conciliare a sé l’animo di quello, affinché non parlasse in assemblea contro i Macedoni.

Così Demade ricevette dieci talenti, non perché avesse esercitato l’eloquenza, ma perché tacendo non si era opposto al re.

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