Sobrietà di Socrate (Versione latino Gellio)

Sobrietà di Socrate versione latino Gellio

Inter labores voluntarios et exercitia corporis ad fortuitas patientiae vices firmandi id quoque accepimus Socraten facere insuevisse:...

Fra le fatiche volontarie e gli esercizi per allenare il corpo a resistere agli eventi accidentali, abbiamo saputo che Socrate aveva preso l´abitudine di fare anche questo: si dice che Socrate fosse solito stare in piedi in un identico atteggiamento, per tutto il giorno e tutta la notte, dal primo sorgere del sole all´alba del giorno successivo, senza chiudere occhio, immobile, senza spostarsi dalla sua posizione e con il volto e gli occhi rivolti verso il medesimo punto, assorto in meditazione, come se avesse in qualche modo la mente e l´animo separati dal corpo.

E´ stato tramandato che egli fu anche di una così grande temperanza, che visse quasi tutte le età della sua vita in buona salute. Anche durante la strage di quella pestilenza che all´inizio della guerra del Peloponneso devastò la popolazione ateniese con un tipo di malattia inguaribile, si dice che egli, con i mezzi della sobrietà e della moderazione, si sia guardato dal contagio dei rapporti sessuali ed abbia conservato la salute del corpo che non fu assolutamente soggetto alla calamità comune a tutti

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