Vacanze ateniesi - Versione latino di Aulo Gello da In pratica e teoria
Vacanze ateniesi
Versione latino Aulo Gellio In pratica e teoria
Herodes Atticus, vir et Graeca facundia et consulari honore praeditus, accersebat saepe, nos cum apud magistros Athenis essemus, in villas...
Erode Attico, uomo dotato sia di eloquenza greca sia preposto alla carica di console, dato che noi studiavamo presso i maestri di Atene, spesso invitava nella sua villa vicina alla città me con il notissimo Serviliano e molti altri compatrioti, i quali si erano allontanati da Roma verso la Grecia per cercare il sapere (per giungere al sapere dell’animo).
In quel tempo, quando ci trovavamo presso di lui nella villa, che era chiamata Cefisia, per il caldo della stagione e il sole cocente dell’autunno, ci difendevamo dal fastidioso caldo all’ombra dei vasti boschi, compiendo lunghe e piacevoli passeggiate, o rimanendo nelle parti più fresche della casa, in lavacri di acqua sia nitida sia abbondante e lucente che metteva in risalto la bellezza della villa intera, risonante da ogni parte del canto delle acque e degli uccelli.
Stesso titolo ma di altro libero
Mentre eravamo studenti ad Atene, Erode Attico, uomo di rango consolare ed autentica eloquenza greca, spesso mi invitava nelle sue ville vicino alla città, insieme all'onorevole Serviliano e a parecchi altri nostri concittadini, che avevamo abbandonato Roma per la Grecia alla ricerca della cultura.
E lì una volta che eravamo con lui nella villa chiamata Cefisia, durante il calore dell'estate e sotto il bruciante sole autunnale, ci proteggevamo dalla fastidiosa temperatura con l'ombra delle sue spaziose alberature, dei suoi lunghi e gentili corridoi, la fresca collocazione della casa, le sue eleganti piscine con abbondante acqua sorgiva, il fascino della villa nel suo insieme, che era ovunque melodiosa per lo scorrere dell'acqua e per il cantare degli uccelli.
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