Archedemo, "il cane da guardia" di Critone
Καὶ ἐκ τούτων ἀνευρίσκουσιν Ἀρχέδημον, πάνυ μὲν ἱκανὸν εἰπεῖν τε καὶ πρᾶξαι, πένητα δέ· οὐ γὰρ ἦν οἷος ἀπὸ παντὸς κερδαίνειν, ἀλλὰ φιλόχρηστός τε καὶ ἔφη ῥᾷστον εἶναι... ἐν ἡσυχίᾳ ἦν, ἀλλὰ καὶ οἱ φίλοι αὐτοῦ. (Versione di Greco da Senofonte)
E da queste cose scoprono Archedemo, grandemente abile nel parlare e nell'operare ma povero; i fatti, egli non era tale da trarre profitto da ogni cosa, ma era amante della virtù e diceva che era facile arricchirsi dai sicofanti.
Per questo dunque Critone quando raccoglieva il grano o l'olio o la lana o altra cosa fra quelle che nascono in campagna utili per la vita, (glie)le donava; e lo chiamava per i sacrifici. ...(CONTINUA)
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