Ermes e Tiresia Esopo (Versione di Greco)
Ermes e Tiresia Autore Esopo
Ερμης, βουλομενος την Τειρεσιου μαντικην πειραν ει αληθης εστιν, εκλεπτεν αυτου τους βοας εξ αγρου και προς αυτον εις αστυ ηκεν, ομοιουμενος ανθρωπω, και επεξενουτο....
Ermes, volendo mettere alla prova Tiresia, per vedere se realmente possedesse l'arte divinatoria, rubò i buoi che quello aveva nella sua campagna, e poi si recò in città, sotto forma umana, e si fece ospitare in casa sua.
Quando giunse a Tiresia la notizia che il suo paio di buoi era scomparso, egli uscì fuori dalla città, per trarre dal volo degli uccelli un responso circa il furto patito, e prese con sé Ermes, pregandolo di dirgli che uccelli vedeva passare.
Per prima cosa Ermes vide un'aquila che volava da sinistra a destra, e glielo annunciò; ma Tiresia dichiarò che questa non aveva nulla a che fare con loro. Poi Ermes vide una cornacchia che, appollaiata su un albero, ora guardava in sù, ora si chinava verso terra e lo disse a Tiresia.
Ed egli, subito: "Ecco", esclamò, "questa cornacchia sta giurando, in nome del cielo e della terra, che i miei buoi io li potrò riavere, basta che lo voglia tu". Questa è una favola di cui ci si potrebbe servire a proposito di un ladro.
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